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al testo di Salvatore Armando Santoro
Maestrale in Maremma
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La foto è tratta dal portale: https://terrauomocielo.net/2012/03/20/maremma-ventilata/ Ruggisce questa notte il maestrale sento che spinge l’uscio e vuole entrare a farmi compagnia qui alla tastiera è quasi l’alba, andata è ormai la sera. Non prendo sonno e conto alcune gocce lunga è la conta ho voglia di dormire con il pensiero a te sta ancor correndo quest’anno è quasi andato e non mi arrendo. Giuro e spergiuro, più non m’interessi, ma poi scorro le pagine e ti leggo penso alle tue parole, ai tuoi silenzi, con i tuoi pessimismi mi influenzi. Cerco di interpretar qualche pensiero, di capire questo o quello assillo, ti sento insoddisfatta ed io vorrei darti quel po’ di amor che ancora avrei. Ma dopo mi vergogno di me stesso di questo mio tornare a quel ch’è andato e so che ormai mi resta poco e allora un po’ di affetto ancor la mente implora. Soffia sotto la porta il maestrale, afferro qualche sillaba ondeggiante mi insulta per quel che penso e dico, d’averti conosciuta maledico. Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 17.12.2019 – 5:34)
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